La maggior parte delle persone puo' mangiare una notevole varieta' di alimenti senza alcun problema.
Una certa percentuale di individui, invece, risulta essere intollerante ad alcuni componenti degli alimenti; a queste persone, certi cibi possono provocare danni al canale digerente, soprattutto se questi non vengono individuati, eliminati e successivamente reintrodotti nell' alimentazione con il meccanismo della rotazione, ma continuano a essere assunti quotidianamente.
Da questi danni si innescano reazioni a catena che possono provocate irritazioni di aree diverse del corpo (anche lontano dalla sede iniziale), causando sintomi da non sottovalutare quali mal di testa, dolori gastrointestinali, prurito, stitichezza, gonfiore, acne, infiammazioni, difficolta' a dimagrire ecc.
Questi disturbi possono insorgere anche diversi giorni dopo l' ingestione dell' alimento e per questo motivo spesso non e' possibile collegare in modo automatico il sintomo rilevato con l' ingestine di un certo alimento.
A volte l' individuo e' talmente abituato a convivere con questi disturbi (soprattutto emicrania, sonnolenza e gonfiore) che li considera quasi la normalita'.
Le intolleranze alimentari insieme ad allergie, obesita', anoressia e bulimia, sono sempre piu' diffuse nella societa' moderna occidentale.
Tra le piu' comuni intolleranze c'e' quella al lattosio causata da un deficit enzimatico che provoca difficolta' a digerire lo zucchero presente nel latte e l' intolleranza al glutine che interessa un numero sempre maggiore di persone adulte (che non digeriscono questa proteina presente in certi cereali).
Oltre a queste, le intolleranze che riscontro piu' frequentemente riguardano gli alimenti che consumiamo piu' spesso come lievito, latticini, uova ecc.
Conoscere gli alimenti non tollerati dall' organismo permette l' impostazione di una dieta appropriata in modo da eliminare i disturbi ed evitare l' insorgenza di nuove intolleranze.
E' uno dei miei compiti individuare, tramite test specifici, quali alimenti possono alterare il nostro stato di salute e creare un piano alimentare personalizzato che permetta ai soggetti che soffrono di queste intolleranze, il raggiungimento di uno stato di benessere fisico e psichico grazie all' eliminazione e alle graduale reintroduzione dei cibi incriminati.
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