NUTRIRSIOK Dott.ssa M.Cristina Malosso Biologo nutrizionista
Blog di nutrizione, salute, benessere
mercoledì 28 ottobre 2015
Il diabete di tipo 2
Oggi voglio parlarvi del diabete di tipo 2.
Il diabete di tipo 2 e' la forma piu' comune di diabete.
E' una malattia metabolica caratterizzata da un alto valore della glicemia dato da resistenza all' insulina o da una sua carenza relativa (a differenza del diabete di tipo 1 in cui si ha la mancanza totale di insulina).
I casi di diabete di tipo 2 stanno aumentando in modo vertiginoso insieme all' aumento dell' obesita', e soprattutto l'eta' di comparsa si sta riducendo sempre piu'.
Non e' piu' quella malattia definita di "vecchiaia" come qualche decennio fa, ma oggi lo ritroviamo fra le persone giovani e purtroppo anche nei bambini.
In aiuto ci vengono esami che permettono di capire se c'e' una predisposizione ad avere il diabete di tipo 2.
Con l'Analisi Genetica, infatti, si possono identificare le possibili carenze nella produzione di insulina e la suscettibilita' a sviluppare il diabete di tipo 2.
Non e' un test invasivo, puo' essere effettuato a qualsiasi eta' ed e' eseguibile una volta soltanto nella vita, in quanto valuta il DNA della persona, dando un' informazione clinica personale.
Si consiglia in caso di
- storia familare positiva per diabete
- alti livelli di colesterolo, trigliceridi, glicemia, ipertensione.
Il risultato del test permette di prevenire il diabete ed e' consigliabile come parte integrante dell' inquadramento diagnostico del rischio di diabete (da valutare insieme ad altri fattori come ipertensione, elevata concentrazione di lipidi nel sangue, ecc.), sia dal punto di vista preventivo che terapeutico.
E' cosi' possibile, in base al risultato ottenuto, costruire un piano alimentare personalizzato atto a impedire che l'eventuale predisposizione si trasformi in malattia o a riportare nei range di normalita' i parametri ematochimici gia' alterati.
sabato 19 settembre 2015
CELLULITE E ALIMENTAZIONE
CELLULITE E ALIMENTAZIONE
La cellulite estetica (nome scientifico pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica) rappresenta uno dei problemi che affliggono maggiormente il sesso femminile; la stima e' che piu' dell' 80% delle donne ne soffrano.
La cellulite puo' comparire gia' in eta' giovanile (anche prima dei vent' anni) ed e' localizzata principalmente sulle coscie, sia all' interno che all' esterno, sui glutei, nella zona lombo sacrale, agli arti superiori ecc.
La pelle "cellulitica" si presenta opaca con l' aspetto a materasso e alla palpazione, tra le dita, ha l' aspetto caratteristico a "buccia d' arancia" causato da alterazione del tessuto sottocutaneo (sotto la pelle) che e' ricco di cellule adipose.
Le cause che ne determinano lo sviluppo sono molteplici tra cui, oltre alla familiarita', alimentazione non corretta, elevata ritenzione idrica, attivita' intestinale irregolare , stress, vita sedentaria, alterazioni funzionali della colonna vertebrale, predisposizione a disturbi circolatori agli arti inferiori ecc.
Queste problematiche, provocando una rottura delle cellule adipose, fanno si che il loro contenuto esca nello spazio intercellulare (dove si accumulano liquidi in eccesso) comprimendo i vasi sangiugni e riducendone l' elasticita' e col tempo alterando la morfologia del tessuto adiposo (viene modificato l' equilibrio del sistema linfatico e venoso con rallentamento del flusso sanguigno e ritenzione di liquidi a livello tessutale).
Queste modificazioni provocano un cambiamento dell' aspetto superficiale del tessuto e, se non si pongono rimedi, una riduzione progressiva della temperatura della cute fino a diventare completamenta fredda nello stadio piu' avanzato della cellulite; il tessuto adiposo, col passare del tempo, incomincia a presentare noduli fibrosi e teleangectasie (dilatazioni dei piccoli vasi che compaiono come ramificazioni di colore rosso- blu), dolore alla pressione sulla zona interessata e la pelle perde sempre piu' tono ed elasticita'.
Come combattere la cellulite?
La prima cosa da fare e' capire se e' presente solo adiposita' localizzata (dove gli adipociti non sono alterati), o vera e propria cellulite e se quest' ultima e' agli stadi iniziali o gia' in quelli avanzati.
Per fare questo il professionista utilizza la lastra termografica con la quale e' in grado di rilevare i vari stadi della cellulite e valutare eventuali possibili interventi.
Chi e' obeso o in sovrappeso puo' combattere la cellulite anche con la dieta dimagrante.
Esistono infatti dei piani alimentari specifici che danno la possibilita' di ridurre oltre che il tessuto adiposo anche la cellulite a patto che non sia ad uno stadio troppo avanzato.
E' comunque necessario che anche le persone magre adottino uno stile di vita corretto per prevenire l' insorgenza della cellulite o per migliorarne l' aspetto.
E' fondamentale quindi una corretta educazione alimentare per capire qual e' il modo giusto di mangiare, sia che si debba mantenere il peso corporeo sia che si debba dimagrire con una dieta ipocalorica.
La dieta ideale deve prevedere frutta e verdura, ricchi di vitamine, sali minerali e fibra.
Alcuni di questi alimenti hanno particolari proprieta' diuretiche e facilitano quindi l' eliminazione dei liquidi in eccesso e delle sostanze di rifiuto. La fibra presente facilita il buon funzionamento dell' intestino, riducendo l' assorbimento di zuccheri e grassi.
E' importante anche la riduzione dei grassi privilegiando quelli di origine vegetale e limitando quelli animali che contengono grassi saturi e colesterolo e possono provocare alterazioni alle pareti dei vasi (e di conseguenza rallentamento del flusso sanguigno).
E' necessario fare attenzione ai tipi di cottura limitando il piu' possibile i cibi fritti e ridurre l' assunzione di "zuccheri nascosti" di cui molte volte non ci accorgiamo.
Anche una corretta idratazione e' di importanza fondamentale: e' necessario bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno e ridurre l' assunzione di sale in quanto il sodio fa trattenere acqua all' interno dei tessuti.
Non bisogna dimenticare di adottare uno stile di vita non sedentario, cercando di fare attivita' fisica almeno 40 minuti al giorno (bicicletta, camminare a spasso spedito, ecc.) per migliorare la circolazione e ridurre i problemi che provocano ritenzione idrica.
E' possibile ricorrere anche a trattamenti estetici personalizzati che, se abbinati a un corretto piano nutrizionale, possono aiutare a combattere la cellulite e, se necessario, ricorrere all' utilizzo di un plantare per correggere squilibri posturali, causa importante nella formazione della cellulite.
La cellulite estetica (nome scientifico pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica) rappresenta uno dei problemi che affliggono maggiormente il sesso femminile; la stima e' che piu' dell' 80% delle donne ne soffrano.
La cellulite puo' comparire gia' in eta' giovanile (anche prima dei vent' anni) ed e' localizzata principalmente sulle coscie, sia all' interno che all' esterno, sui glutei, nella zona lombo sacrale, agli arti superiori ecc.
La pelle "cellulitica" si presenta opaca con l' aspetto a materasso e alla palpazione, tra le dita, ha l' aspetto caratteristico a "buccia d' arancia" causato da alterazione del tessuto sottocutaneo (sotto la pelle) che e' ricco di cellule adipose.
Le cause che ne determinano lo sviluppo sono molteplici tra cui, oltre alla familiarita', alimentazione non corretta, elevata ritenzione idrica, attivita' intestinale irregolare , stress, vita sedentaria, alterazioni funzionali della colonna vertebrale, predisposizione a disturbi circolatori agli arti inferiori ecc.
Queste problematiche, provocando una rottura delle cellule adipose, fanno si che il loro contenuto esca nello spazio intercellulare (dove si accumulano liquidi in eccesso) comprimendo i vasi sangiugni e riducendone l' elasticita' e col tempo alterando la morfologia del tessuto adiposo (viene modificato l' equilibrio del sistema linfatico e venoso con rallentamento del flusso sanguigno e ritenzione di liquidi a livello tessutale).
Queste modificazioni provocano un cambiamento dell' aspetto superficiale del tessuto e, se non si pongono rimedi, una riduzione progressiva della temperatura della cute fino a diventare completamenta fredda nello stadio piu' avanzato della cellulite; il tessuto adiposo, col passare del tempo, incomincia a presentare noduli fibrosi e teleangectasie (dilatazioni dei piccoli vasi che compaiono come ramificazioni di colore rosso- blu), dolore alla pressione sulla zona interessata e la pelle perde sempre piu' tono ed elasticita'.
Come combattere la cellulite?
La prima cosa da fare e' capire se e' presente solo adiposita' localizzata (dove gli adipociti non sono alterati), o vera e propria cellulite e se quest' ultima e' agli stadi iniziali o gia' in quelli avanzati.
Per fare questo il professionista utilizza la lastra termografica con la quale e' in grado di rilevare i vari stadi della cellulite e valutare eventuali possibili interventi.
Chi e' obeso o in sovrappeso puo' combattere la cellulite anche con la dieta dimagrante.
Esistono infatti dei piani alimentari specifici che danno la possibilita' di ridurre oltre che il tessuto adiposo anche la cellulite a patto che non sia ad uno stadio troppo avanzato.
E' comunque necessario che anche le persone magre adottino uno stile di vita corretto per prevenire l' insorgenza della cellulite o per migliorarne l' aspetto.
E' fondamentale quindi una corretta educazione alimentare per capire qual e' il modo giusto di mangiare, sia che si debba mantenere il peso corporeo sia che si debba dimagrire con una dieta ipocalorica.
La dieta ideale deve prevedere frutta e verdura, ricchi di vitamine, sali minerali e fibra.
Alcuni di questi alimenti hanno particolari proprieta' diuretiche e facilitano quindi l' eliminazione dei liquidi in eccesso e delle sostanze di rifiuto. La fibra presente facilita il buon funzionamento dell' intestino, riducendo l' assorbimento di zuccheri e grassi.
E' importante anche la riduzione dei grassi privilegiando quelli di origine vegetale e limitando quelli animali che contengono grassi saturi e colesterolo e possono provocare alterazioni alle pareti dei vasi (e di conseguenza rallentamento del flusso sanguigno).
E' necessario fare attenzione ai tipi di cottura limitando il piu' possibile i cibi fritti e ridurre l' assunzione di "zuccheri nascosti" di cui molte volte non ci accorgiamo.
Anche una corretta idratazione e' di importanza fondamentale: e' necessario bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno e ridurre l' assunzione di sale in quanto il sodio fa trattenere acqua all' interno dei tessuti.
Non bisogna dimenticare di adottare uno stile di vita non sedentario, cercando di fare attivita' fisica almeno 40 minuti al giorno (bicicletta, camminare a spasso spedito, ecc.) per migliorare la circolazione e ridurre i problemi che provocano ritenzione idrica.
E' possibile ricorrere anche a trattamenti estetici personalizzati che, se abbinati a un corretto piano nutrizionale, possono aiutare a combattere la cellulite e, se necessario, ricorrere all' utilizzo di un plantare per correggere squilibri posturali, causa importante nella formazione della cellulite.
martedì 21 luglio 2015
Le intolleranze alimentari...perche' conoscerle?
La maggior parte delle persone puo' mangiare una notevole varieta' di alimenti senza alcun problema.
Una certa percentuale di individui, invece, risulta essere intollerante ad alcuni componenti degli alimenti; a queste persone, certi cibi possono provocare danni al canale digerente, soprattutto se questi non vengono individuati, eliminati e successivamente reintrodotti nell' alimentazione con il meccanismo della rotazione, ma continuano a essere assunti quotidianamente.
Da questi danni si innescano reazioni a catena che possono provocate irritazioni di aree diverse del corpo (anche lontano dalla sede iniziale), causando sintomi da non sottovalutare quali mal di testa, dolori gastrointestinali, prurito, stitichezza, gonfiore, acne, infiammazioni, difficolta' a dimagrire ecc.
Questi disturbi possono insorgere anche diversi giorni dopo l' ingestione dell' alimento e per questo motivo spesso non e' possibile collegare in modo automatico il sintomo rilevato con l' ingestine di un certo alimento.
A volte l' individuo e' talmente abituato a convivere con questi disturbi (soprattutto emicrania, sonnolenza e gonfiore) che li considera quasi la normalita'.
Le intolleranze alimentari insieme ad allergie, obesita', anoressia e bulimia, sono sempre piu' diffuse nella societa' moderna occidentale.
Tra le piu' comuni intolleranze c'e' quella al lattosio causata da un deficit enzimatico che provoca difficolta' a digerire lo zucchero presente nel latte e l' intolleranza al glutine che interessa un numero sempre maggiore di persone adulte (che non digeriscono questa proteina presente in certi cereali).
Oltre a queste, le intolleranze che riscontro piu' frequentemente riguardano gli alimenti che consumiamo piu' spesso come lievito, latticini, uova ecc.
Conoscere gli alimenti non tollerati dall' organismo permette l' impostazione di una dieta appropriata in modo da eliminare i disturbi ed evitare l' insorgenza di nuove intolleranze.
E' uno dei miei compiti individuare, tramite test specifici, quali alimenti possono alterare il nostro stato di salute e creare un piano alimentare personalizzato che permetta ai soggetti che soffrono di queste intolleranze, il raggiungimento di uno stato di benessere fisico e psichico grazie all' eliminazione e alle graduale reintroduzione dei cibi incriminati.
Una certa percentuale di individui, invece, risulta essere intollerante ad alcuni componenti degli alimenti; a queste persone, certi cibi possono provocare danni al canale digerente, soprattutto se questi non vengono individuati, eliminati e successivamente reintrodotti nell' alimentazione con il meccanismo della rotazione, ma continuano a essere assunti quotidianamente.
Da questi danni si innescano reazioni a catena che possono provocate irritazioni di aree diverse del corpo (anche lontano dalla sede iniziale), causando sintomi da non sottovalutare quali mal di testa, dolori gastrointestinali, prurito, stitichezza, gonfiore, acne, infiammazioni, difficolta' a dimagrire ecc.
Questi disturbi possono insorgere anche diversi giorni dopo l' ingestione dell' alimento e per questo motivo spesso non e' possibile collegare in modo automatico il sintomo rilevato con l' ingestine di un certo alimento.
A volte l' individuo e' talmente abituato a convivere con questi disturbi (soprattutto emicrania, sonnolenza e gonfiore) che li considera quasi la normalita'.
Le intolleranze alimentari insieme ad allergie, obesita', anoressia e bulimia, sono sempre piu' diffuse nella societa' moderna occidentale.
Tra le piu' comuni intolleranze c'e' quella al lattosio causata da un deficit enzimatico che provoca difficolta' a digerire lo zucchero presente nel latte e l' intolleranza al glutine che interessa un numero sempre maggiore di persone adulte (che non digeriscono questa proteina presente in certi cereali).
Oltre a queste, le intolleranze che riscontro piu' frequentemente riguardano gli alimenti che consumiamo piu' spesso come lievito, latticini, uova ecc.
Conoscere gli alimenti non tollerati dall' organismo permette l' impostazione di una dieta appropriata in modo da eliminare i disturbi ed evitare l' insorgenza di nuove intolleranze.
E' uno dei miei compiti individuare, tramite test specifici, quali alimenti possono alterare il nostro stato di salute e creare un piano alimentare personalizzato che permetta ai soggetti che soffrono di queste intolleranze, il raggiungimento di uno stato di benessere fisico e psichico grazie all' eliminazione e alle graduale reintroduzione dei cibi incriminati.
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sabato 18 luglio 2015
Mela o pera?
Abitudini alimentari scorrette, stress, vita sedentaria possono portare ad un accumulo eccessivo di grasso.
Il grasso si puo' accumulare in parti diverse del corpo creando le tipiche conformazioni a mela o a pera.
Nel primo caso il grasso si accumula nella parte alta del corpo a livello addominale .
Nella conformazione a pera invece liquidi e grasso si accumulano nella parte bassa del corpo.
Per recuperare il proprio peso forma e mantenerlo nel tempo e' necessario migliorare il proprio stile di vita e basarsi su una dieta mirata specifica per le diverse problematiche supportata, se necessario, da interventi specificamente preposti a riportare il fisico alle condizioni ottimali.
Il grasso si puo' accumulare in parti diverse del corpo creando le tipiche conformazioni a mela o a pera.
Nel primo caso il grasso si accumula nella parte alta del corpo a livello addominale .
Nella conformazione a pera invece liquidi e grasso si accumulano nella parte bassa del corpo.
Per recuperare il proprio peso forma e mantenerlo nel tempo e' necessario migliorare il proprio stile di vita e basarsi su una dieta mirata specifica per le diverse problematiche supportata, se necessario, da interventi specificamente preposti a riportare il fisico alle condizioni ottimali.
sabato 28 marzo 2015
Perche' la nutrizione e' importante?
Ho deciso di creare un blog perche' mi piacerebbe condividere le mie conoscenze riguardanti un argomento di grande interesse quale e' la nutrizione umana con tutte le persone che hanno un'attenzione particolare verso di essa e vogliono saperne di piu'.
Negli ultimi decenni, questa branca della scienza e' stata spesso protagonista di trasmissioni televisive e articoli di giornali, dai quotidiani a quelli di gossip, in quanto parlare di cibo e diete attira molto l'attenzione delle persone.
Purtroppo negli ultimi anni certe patologie, che un tempo erano presenti ma con frequenza molto inferiore rispetto ad oggi,stanno aumentando in modo esponenziale con l'eta' di comparsa che si sta abbassando sempre piu'.
Il motivo di tutto questo e' da ricercarsi nella cattiva alimentazione composta sempre di piu' da cibi industriali per i quali vengono utilizzati oli e grassi di varia natura e una serie di ingredienti per dolcificare che alla fine danno dipendenza e fanno si che non si possa piu' fare a meno di essi.
In contemporanea vengono consumati sempre meno alimenti quali frutta e verdura e sempre piu' carboidrati come pasta, pane, pizza.
Tutto questo fa si che il peso aumenti a volte in modo incontrollabile e con esso patologie come il diabete di tipo II (chiamato diabete di "vecchiaia" che oggi compare gia' nei ragazzi) o malattie cardiovascolari o autoimmunitarie o tante altre ancora.
Mangiando male tutti i giorni "stressiamo" il nostro organismo che a un certo punto non ce la fa piu' a compensare questa situazione e si ribella.
Quello che ho scritto e' quello che riscontro quotidianamente durante le mie giornate lavorative e che sento dire dai colleghi anche loro impegnati a far fronte a questa condizione.
Prossimamente scrivero' articoli riguardanti la nutrizione umana e tutto cio' che ad essa e' correlato: dai vari tipi di diete dimagranti o diete per patologie varie, a come imparare a mangiare bene o ai problemi intestinali o ancora alle varie patologie correlate ad una alimentazione sbagliata ecc.
La mia e' un'attivita' che amo e che ha moltissime potenzialita': gli studi sulla nutrizione e sull'intestino umano sono in continua evoluzione e sempre piu' si evidenzia la correlazione tra essi e lo stato di salute dell'individuo.
Per questo motivo e' importante essere consapevoli di quello che mangiamo per poterci nutrire nel modo migliore e raggiungere quello stato di "benessere" che ci fa stare bene con noi stessi e con gli altri.
Negli ultimi decenni, questa branca della scienza e' stata spesso protagonista di trasmissioni televisive e articoli di giornali, dai quotidiani a quelli di gossip, in quanto parlare di cibo e diete attira molto l'attenzione delle persone.
Purtroppo negli ultimi anni certe patologie, che un tempo erano presenti ma con frequenza molto inferiore rispetto ad oggi,stanno aumentando in modo esponenziale con l'eta' di comparsa che si sta abbassando sempre piu'.
Il motivo di tutto questo e' da ricercarsi nella cattiva alimentazione composta sempre di piu' da cibi industriali per i quali vengono utilizzati oli e grassi di varia natura e una serie di ingredienti per dolcificare che alla fine danno dipendenza e fanno si che non si possa piu' fare a meno di essi.
In contemporanea vengono consumati sempre meno alimenti quali frutta e verdura e sempre piu' carboidrati come pasta, pane, pizza.
Tutto questo fa si che il peso aumenti a volte in modo incontrollabile e con esso patologie come il diabete di tipo II (chiamato diabete di "vecchiaia" che oggi compare gia' nei ragazzi) o malattie cardiovascolari o autoimmunitarie o tante altre ancora.
Mangiando male tutti i giorni "stressiamo" il nostro organismo che a un certo punto non ce la fa piu' a compensare questa situazione e si ribella.
Quello che ho scritto e' quello che riscontro quotidianamente durante le mie giornate lavorative e che sento dire dai colleghi anche loro impegnati a far fronte a questa condizione.
Prossimamente scrivero' articoli riguardanti la nutrizione umana e tutto cio' che ad essa e' correlato: dai vari tipi di diete dimagranti o diete per patologie varie, a come imparare a mangiare bene o ai problemi intestinali o ancora alle varie patologie correlate ad una alimentazione sbagliata ecc.
La mia e' un'attivita' che amo e che ha moltissime potenzialita': gli studi sulla nutrizione e sull'intestino umano sono in continua evoluzione e sempre piu' si evidenzia la correlazione tra essi e lo stato di salute dell'individuo.
Per questo motivo e' importante essere consapevoli di quello che mangiamo per poterci nutrire nel modo migliore e raggiungere quello stato di "benessere" che ci fa stare bene con noi stessi e con gli altri.
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